"Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria, col suo marchio speciale di speciale disperazione e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi, per consegnare alla morte una goccia di splendore, di umanità,di verità". Fabrizio De Andrè

venerdì 18 luglio 2008

Giustizialismo, garantismo, legaritarismo


Negli ultimi tempi,a causa delle accese polemiche in campo politico,si è parlato con una certa insistenza di giustizialismo, termine utilizzato perlopiù in senso dispregiativo verso leader politici come Antonio Di Pietro. Come spesso accade,quando una parola esce fuori dal cilindro dei media,viene abusata in modo improprio o,addirittura errato.
Per giustizialismo si intende la propensione ad accreditare una posizione pubblica e processuale dominante agli organi della pubblica accusa quando, come in Italia, appartengono all'ordine giudiziario.
In altre parole,si distingue dal garantismo,dove la presunzione di non colpevolezza ha un valore prevalente su qualsiasi altra esigenza di esercizio dell'azione penale.

Come accennato,il termine giustizialismo è stato usato dalla destra per descrivere una certa politica di accusa adottata dalle parti politiche avverse.Proprio per tal motivo non siamo dinnanzi ad un caso drammatico di giustizialismo stile ghigliottina francese,bensì di fronte ad una richiesta di giudizialismo,termine coniato da Francesco Saverio Borelli dove si intende la richiesta da parte del potere giuridico di avere autonomia ed indipendenza rispetto al potere politico.
Se guardiamo gli ultimi fatti accaduti,ci si rende conto della differenza.

Ma torniamo a Di Pietro.Se proprio lo si vuole definire con qualche modo,possiamo dire che la sua politica è legata al legalitarismo:ideologicamente si ha quando persone o gruppi fanno del rispetto della legalità il proprio principio guida. Nella pratica,per concludere,esiste un legalitarismo di sinistra,che attacca principalmente i crimini commessi dal potere.Anche qui di pratico c'è poco,visti,ad esempio,gli ultimi eventi accaduti in Abruzzo.
Ma, allora, cosa c'è di strano?Non dovrebbe essere qualcosa di scontato questo legalitarismo?
Evidentemente no.Ma per favore,basta di definire qualcuno un "giustizialista" solo perchè denuncia delle anomalie(anche abbastanza palesi)eseguite dal potere.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

non capisco come si possa definire, in maniera negativa, chi si batte per la difesa e il rispetto della legalità...
credo che ognuno di noi dovrebbe battersi per il rispetto delle leggi...ma spesso, ahimè gli italiani non lo capiscono... diversamente accade all'estero... basti vedere come ci etichettano le maggiori testate giornalistiche inglsi, tedesce, ecc.....è vero, ci sono prblemi più gravi, però se c'è "qualcuno" al governo che si occupa solo dei propri problemi è anche giusto ricordare alla gente ciò dicui si occupa questo "qualcuno" fa.

Paolo Sentinelli ha detto...

Concordo. A tal proposito si legga anche il mio articolo "La legalità come fondamento delle società democratiche" in http://www.ermeneuticaps.ilcannocchiale.it/