"Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria, col suo marchio speciale di speciale disperazione e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi, per consegnare alla morte una goccia di splendore, di umanità,di verità". Fabrizio De Andrè

giovedì 4 settembre 2008

Riflessioni sul diritto di voto agli immigrati


E' giusto che gli immigrati possano votare?
Come sempre,i pareri sono discordanti ma,soprattutto(e purtroppo),vige il pensiero del partito politico di appartenenza.
Ora anche Fini ha lanciato uno spiraglio a favore del voto,e questo dà già il via alla prima riflessione:quando è stata la sinistra a proporre il voto da parte degli immigrati,la destra,compatta,si oppose; non c'è forse dietro la paura che i voti degli immigrati vadano proprio ai partiti che hanno concesso loro il diritto di voto?
Semplice logica di scambio politica?
Seconda riflessione:la Lega Nord(non solo lei) ha chiuso completamente qualsiasi discussione in merito,dichiarandosi contraria all'argomento. Chissà se una delle paure maggiori di queste formazioni sia il fatto che la politica razzista e xenofoba portata avanti dai loro esponenti possa ritorcersi contro sotto forma di voto verso un partito della parte avversa?(come sempre,non si vuole fare di tutta l'erba un fascio...).
In parole povere:io non ti voto perchè sei razzista e xenofobo,voto a sinistra!
Oppure,il diritto di voto è negato poichè gli immigrati non fanno parte della nostra cultura,della nostra storia,del nostro modo di pensare e di vivere.
E quindi,terza riflessione: dare il diritto di voto agli immigrati non garantirebbe anche questo?
Una persona che può votare è socialmente interessata a ciò che lo circonda; cerca di capire quello che succede,perchè accade; si sente parte attiva del meccanismo democratico.
A chi dice che gli immigrati non possono votare perchè non sanno niente dell'Italia, risponderei che tanti italiani vanno a votare con lo stesso bagaglio di conoscenze di un immigrato.
Uno straniero regolare che lavora,paga le tasse e cerca di inserirsi socialmente perchè non deve poter beneficiare di questi diritti?
Queste sono le vere politiche di integrazione.
Mi piacerebbe che su questo argomento si aprisse un dibattito serio,per vedere cosa ne pensate voi.

5 commenti:

progvolution ha detto...

Non c'è molto da dibattere. Se un cittadino straniero arriva in Italia e vi risiede stabilmente, lavora e vive la nostra società gli chiediamo di rispettare le nostre regole (doveri) e poi è equo, intelligente e accorto estendergli i diritti degli altri consociati. Arroccarsi in posizioni reazionarie è inutile e dannoso perchè la partecipazione alla res pubblica crea cittadini, l'esclusione crea ghetti, comunità a se stanti, criminalità, razzismo e xenofobia.
Pari doveri necessitano apri diritti, strade diverse portano a una apartheid più o meno soft.
Sussurri obliqui

Rosario Di Raimondo ha detto...

Sono d'accordo con te:)
Infatti il "dibattere" era rivolto soprattutto a chi è contrario a ciò che io e te abbiamo espresso.

Anonimo ha detto...

assolutamente favorevole al voto agli immigrati... purchè siano garantiti diritti e doveri ad ognuno di loro.

Sabatino Di Giuliano ha detto...

Semplicemente: ho votato si! Perche' e' illuso e arrogante chi crede di mantenere la casta "italiana". Non dovrebbero esistere confini, ma questo e' utopia. Oggi.
Io non mi sento libero perche' non posso decidere di passare il resto della mia vita in un altra parte del mondo, la mia Terra!. Mah!
Pensare che esattamente 30 anni fa a Torino, prima di dirmi se c'era posto nella pensione per una camera (studente) mi chiedevano da dove venivo. Dopo aver detto che ero di Teramo, mi dicevano che non c'era posto. Allora, non capivo perche'!!!
Diritti e doveri devono essere identici per chi condivide lo stesso territorio

progvolution ha detto...

Segnalo un mio post sullo stesso argomento: Diritto di voto agli immigrati: una scelta non razzista per l'integrazione di nuovi cittadini.

Saluti
Sussurri obliqui